domenica 1 maggio 2011

Io canto il corpo sintetico


La trama di Alla corte del Re Cremisi è incentrata sulla Human+, una multinazionale che produce e distribuisce organi sintetici per il corpo umano. L’idea, naturalmente, non è nuova alla letteratura. Quanto alla scienza, la possibilità pratica di produrre pelle e carne sintetica a livello industriale sembra davvero dietro l’angolo, almeno secondo quest’articolo.

L’ingresso sul mercato dei pezzi di ricambio per il corpo umano coltivati in laboratorio sarà senz’altro accompagnato da polemiche, dibattiti che abbiamo già sentito e che non intaccheranno il successo di questi prodotti. La morte, un assoluto tangibile, è un tabù che abbiamo solo bisogno di radicare ulteriormente; ogni strada che viaggi in questa direzione sarà senza dubbio intrapresa. Per pararci gli occhi dalla morte naturale ne costruiremo un’altra – la soluzione è già collaudata – una morte chimica, asettica e profumata alla fragola.

Ricordo, ma la citazione potrebbe essere inaccurata, un passaggio da Rumore bianco di Don DeLillo. Il protagonista e suo figlio assistono, assieme a una piccola folla di curiosi, all’incendio di un edificio. I vigili del fuoco domano le fiamme per mezzo di una schiuma chimica. Il protagonista distingue - e suppone che anche suo figlio, e gli altri astanti, distinguano - l’odore di due morti distinte: quella ancestrale del fuoco che divora il legno, e quella artificiale, chimica della schiuma che soffoca la fiamma. Ed è quest’ultimo tipo di morte a scatenare maggiore repulsione negli astanti.

Il romanzo di DeLillo è dell’ottantacinque, e rimane fortemente attuale. Eppure credo che, negli ultimi decenni, qualcosa sia cambiato. Io dico che la morte chimica è stata profumata di fragola, spacciata per deodorante da ambiente e diffusa per tutta l’atmosfera. Forse, se l’incendio di Rumore bianco scoppiasse oggi, i bambini, estasiati, si fermerebbero ad annusare i vapori dello schiumogeno. Quanto all’odore del legno bruciato, quanti di loro saprebbero riconoscerlo?

E quanti di noi preferirebbero morire, piuttosto di farsi impiantare un organo artificiale?  Quando immagino un futuro in cui un organo sintetico si può acquistare con la stessa facilità di una libreria in truciolato, non ho davvero bisogno di popolare quel tempo di auto volanti e spade laser. Mi basta sporgermi dalla finestra, e descrivere quello che vedo.

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