mercoledì 27 aprile 2011

In the Court of the Crimson King


Ho la cattiva abitudine – ma sto cercando di smettere – di rubare titoli altrui. Mentre il Malabaila  o Murakami sembrano prediligere i singoli, io preferisco rubare dagli album. Con Making Movies il plagio era pedissequo; con Alla corte del Re Cremisi mi sono almeno preoccupato di fornire una traduzione. Si può considerare un passo avanti?

In the Court of the Crimson King (1969) è un disco che non ha bisogno di presentazioni, soprattutto non da parte di uno che, come il sottoscritto, ha sempre avuto un rapporto disagiato col pentagramma. Mi piacerebbe parlare, non necessariamente con maggior competenza, della copertina. Il dipinto – il fatto è abbastanza noto da essere riportato su Wikipedia – è l’unica opera lasciata da Barry Goldberg, programmatore di computer morto a ventiquattro anni.

Potrei tentare alcuni collegamenti tra quest’urlo e quello di Munch, tra la sinestesia e la schizofrenia (21st Century Schizoid Man); oppure commentare la violenta determinazione di avere un’immagine come questa sulla copertina del poprio album d’esordio. Sarebbero discorsi pretenziosi; davanti a un monumento, forse, l’atteggiamento più serio è quello faceto.

Pensiamo dunque dell’aspetto tipografico della copertina, un argomento presto esaurito, dato che, almeno esternamente, non ci sono scritte. Non so se sia stato il primo album a presentarsi così sul mercato - in fondo c’era una scritta perfino sull’Album Bianco. Qui, invece, niente titolo, niente nome della band, nessun logo dell’etichetta discografica.

Oggi, naturalmente, la copertina è diventata talmente iconica da rendere queste informazioni del tutto superflue. Ma che dire dei tempi in cui i King Crimson erano dei ragazzi riuniti attorno a un Mellotron e uno pseudonimo d’ispirazione satanica? Nel sessantanove Peter Sinfield aveva ventisei anni, Robert Fripp ventritrè. Sapevano cosa stavano facendo? Ascoltando l’album a più di quarant’anni di distanza, la risposta è piuttosto chiara.

2 commenti:

  1. E in effetti il mio libro in uscita si intitola "Chi ha ucciso Bambi", come una canzone dei Sex Pistols ;-)

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  2. "In the Court of the Crimson King" capolavoro immenso, l'ultima volta che ho sentito una canzone contenuta nell'album è stata al cinema, 1 secondo del ritornello, nel trailer di Limitless: ottima scelta!

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